“La Federazione Italiana Tabaccai è l’associazione maggiormente rappresentativa dei rivenditori di generi di monopolio dei quali associa circa 45.000 rivenditori su circa 51.000 attivi. I nostri associati rappresentano il sistema di vendita dello Stato assicurando le entrate erariali derivanti da tabacchi e assimilati (sigarette elettroniche), gioco pubblico e tributi. Assicurano inoltre numerosi servizi di pubblica utilità ivi inclusi, a titolo non esaustivo, i pagamenti dei bollettini postali, tributi, titoli di viaggio. Quanto sopra è possibile grazie al sistema concessorio che impone sin dall’atto della concessione della tabaccheria rigidi controlli oggettivi e soprattutto soggettivi in termini di onorabilità e professionalità. La concessione della tabaccheria, sia in fase di rilascio che in fase di rinnovo, avviene all’esito di un articolato iter istruttorio la cui finalità è garantire l’Erario e i cittadini circa l’affidabilità del punto vendita. Per ottenere la concessione, l’aspirante rivenditore deve inoltre effettuare un corso di formazione professionale e superare un esame abilitante a pena di decadenza della concessione medesima”. E’ quanto sottolineato nella memoria della Federazione Italiana Tabaccai depositata nella 6ª Commissione permanente (Finanze e tesoro) del Senato riguardo il disegno di legge “Delega al Governo per la riforma fiscale”. “Sempre in tema di revisione del decreto legislativo n.504 del 1995, Testo Unico sulle Accise, riteniamo che sia giunto il momento di restringere il sistema di vendita della cosiddetta cannabis light. Un prodotto che a livello teorico non può essere commercializzato, ma che di fatto è di libera vendita sia in esercizi su strada, sia attraverso numerosi siti web. Canali di vendita ampiamente pubblicizzati (altro paradosso: non si possono pubblicizzare prodotti legali come i tabacchi lavorati o i giochi pubblici, ma si possono pubblicizzare quelli di fatto vietati!) e sostanzialmente destinati a qualunque pubblico, ...