Consiglio di Stato respinge ricorso su distanziometro in Valle d’Aosta: “Normativa non evidenzia dubbi di incostituzionalità”
La normativa regionale di contrasto al gioco patologico "non palesa" dubbi di incostituzionalità "né può essere ritenuto suscettibile di introdurre misure espropriative dell'esercizio del diritto d'iniziativa economica privata comportanti il diritto ad un indennizzo". E' quanto stabilito dalla terza sezione del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso presentato da un'attività commerciale cui era stata revocata la licenza dopo l'entrata in vigore del distanziometro in Valle d'Aosta. Nel ricorso - riporta Aostaoggi - veniva sottolineata una disparità di trattamento rispetto al Casinò di Saint-Vincent. A parere dei giudici però la presenza della casa da gioco "risulta del tutto neutra ai fini della valutazione delle censure dell'appellante, che neppure dimostra una immotivata ed indebita disparità di trattamento giuridico fra le diverse strutture da gioco". Secondo la ricorrente, inoltre, la legge regionale avrebbe "raso al suolo tutte le attività di gioco allocate sul territorio regionale, facendo incostituzionalmente salvo il solo Casinò". La normativa regionale inoltre non ha l'obbligo di prevedere alcun indennizzo, come invece sostenuto dal ricorrente. La revoca della licenza, scrivono ...
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